Me ne stavo – abbastanza stressata a dire il vero – nella mia brava fila al supermercato, con il carrellino, desolato, che ospitava quelle cosette tipiche che ti compri quando non hai né tempo né voglia di cucinare (That’s amore Findus, stracchino, bresaola, lattuga imbustata e già lavata).
A un certo punto mi giro e compare lei, la vecchietta che scalza tutti facendo lo slalom, sgomitando e affermandosi con una grinta che neanche le Veline con il loro stacchetto di coscia… Sculettava anche lei, la nonnina, passando avanti a tutti, allegramente.
“Grazie grazie, vedo che lei ha meno roba”. Ma non era mica vero. E si ingobbiva ancora di più, la furbacchiona. Che secondo me godeva di una salute migliore della mia. Infatti è andata via trotterellando dopo essere passata davanti a tutti, considerandolo un dato di fatto, semplicemente.
Ora, riconosco il diritto di anzianità, figuriamoci. Ma almeno l’educazione…
Sempre più spesso, in giro, mi capita di vedere queste nonnine d’assalto che, vere figlie della contemporaneità, hanno imparato i trucchetti dell’individualismo, della maleducazione e dell’egoismo.
Un’altra, alla posta, la settimana scorsa si è intrufolata, quatta quatta, fra le persone che aspettavano e zac!, all’improvviso è piombata con fare rapace sul bancone senza che nessuno potesse realizzare l’accerchiamento.
Colpiti e affondati, tutti noi, i cretini che stavano lì da almeno un’ora.
Se le persone anziane pretendono rispetto, devono anche essere capaci di offrirlo.
E invece sempre più spesso diventano ostili, selvagge.
Alla faccia della saggezza.
Vero, si sono dovute adeguare a questo triste mondo di quotidiana lotta metropolitana.
Ma non sopporto sentir parlare della maleducazione giovanile quando poi mi rendo conto di quanto siano massicce le arroganze senili.
Anche se non sono tutte ciccia e brufoli, pure le vecchiette sanno passare avanti, fregarsene de prossimo e usare i trucchetti.
Comunque la prossima volta, per far presto al supermercato, mi tingo i capelli di grigio…