Diciamolo subito: in Rete si incrocia di tutto. È un po’ come muoversi in un mercato cinese, con il pigia-pigia delle persone, i sorrisi di alcuni, gli sputi di altri, il caos del caso (caos e caso, toh, non ci avevo mai riflettuto).

Però cambiamo metafora, i cinesi mi fanno pensare a qui cagnolini sbattuti nelle gabbiette. Da sentirsi male (a tal proposito, la mia amica giapponese mi recita spesso il loro detto: "Il tavolo è l’unica cosa a quattro zampe che i cinesi non mangiano).

Pensiamo magari a New York. O, se vogliamo restare in ambiente esotico, a Calcutta e Bombay (sì, sì, proprio loro, leggetevi Shantaram, che racconta della incredibile marea umana capace di stiparsi e sorridersi).

Insomma, immaginiamo un luogo pieno di gente. Sì, a volte basta la linea A della metro di Roma, non c’è bisogno di volare così lontano…

Insomma, dicevo, viaggiare in Rete è una vera e propria navigazione. Ognuno con i suoi strumenti, la sua bussola, la sua mappa.

All’interno di questo oceano, ci sono tante casette sull’acqua, che si chiamano blog.

Il proprietario apre le porte, invita gli ospiti, li fa sedere sul divanetto. Alcuni entrano nella conversazione, altri se ne vanno.

Bene. Ma ci sono un paio di regolette da rispettare.

Il blog NON SI USA per scopi promozionali. Farlo è da cretini.

Promozione del neofita:

Succede così: chi apre un blog va a caccia (dico davvero, a caccia) dei suoi futuri lettori, comincia a smanettare (o a spippolare, come dice Lorenzo in redazione) in giro e che fa? (il cretino, intendo).

Comincia a farsi pubblicità usando frasi tipo: "Ciao, sono passato sul tuo blog. Passi da me?".

Ma neanche Mara Venier con il suo "Ciao, da dove chiami?" suona così posticcia.

Sì, passo da te. In un’altra vita.

Capita, nei blog, di imbattersi in questa fauna batterica che infesta le sane conversazioni.

Passa da me, passo da te, passo non posso, sono ripassato in padella…

La Rete può essere usata in modo intelligente, e se uno vuol farsi notare, può dire…cose intelligenti, appunto.

 

Promozione sfacciata:

Caso numero due. Frasi del tipo: Passate tutti sul mio blog.

Un po’ alla Internazionale bloggerista. Blogger di tutto il mondo, unitevi e marciate da me.

Anche se l’invito non usasse l’imperativo categorico, sarebbe comunque fuori luogo.

In Rete passa chi passa. Si naviga così, ci si riunisce e ci si lascia un po’ per caso. per affinità, per combinazioni…

Mica bisogna fare gli Apostoli e andare a pescare tutte le anime che ci stanno in giro. Le cose in Rete accadono da sé, secondo forme di aggregazione spontanea. Ed è bello così.

Qualcuno addirittura scrive privatamente ai blogger (be’, almeno un po’ di pudore) invitandoli direttamente a vedere il suo nuovo post. Uno per uno, li invita. Mah…

Promozione professionale

La peggiore. Il contrario dell’anima della Rete. I commenti in questo caso vengono usati per promuovere l’afflusso a ricevimenti, mostre, conferenze, ecc.

Lunedì alle 18.00 lettura del mio libro presso il circolo De Amicis

Venghino signori venghino.

Però, questo il bello, la Rete a volte è davvero…magica. Cioè si auto-regola e, guarda caso, questi episodi non hanno successo, non  ottengono il riscontro auspicato.

E per fortuna.

Imparare l’educazione è la prima cosa quando si entra a casa di qualcun altro.

 

 

 

 

 

Dovremmo ricordarcelo sempre.