Dipinsi un quadro – cielo grigio – e lo mostrai a mia madre.

Lei disse bello, suppongo.

Così ne dipinsi un altro, tendendo il pennello tra i denti,

Guarda mamma, senza mani. E lei disse

Suppongo che verrebbe apprezzato da qualcuno che sapesse

Il modo in cui lo hai dipinto e fosse inetressato alla pittura.

Io non so sono.

 

Suonai un assolo col clarinetto del Concerto Per clarinetto di Gounod

Con la Filarmonica di Buffalo. Mamma venne ad ascoltare e disse

Bello, suppongo.

Così lo suonai con la Sinfonica di Boston,

Sdraiata e usando gli alluci,

guarda mamma, senza le mani. E lei disse

Suppongo che verrebbe apprezzato da qualcuno che sapesse

Il modo in cui lo hai suonato e che fosse interessato alla musica.

Io non lo sono.

 

Preparai un soufflé alla mandorla e lo offrii a mia madre

Disse buono, suppongo.

Così ne preparai un altro usando il fiato per montarlo.

Glielo servii con i gomiti

Guarda mamma, senza le mani. E lei disse

Suppongo che verrebbe apprezzato da qualcuno che sapesse il modo in

cui lo hai preparato e che fosse interessato alla cucina

Io non lo sono.

 

Così disinfettai i polsi, eseguii l’amputazione, gettai

Le mani e andai da mia madre, ma prima che potessi dire

Guarda mamma, senza mani, lei disse

Ho un regalo per te e insistette perché io provassi

I guanti di capretto blu per accertarsi che fossero della mia

misura.

 

Cynthya Macdonald, Complimenti